Marco Pantani, gli agenti ai PM: “Dove morì, altri entrarono prima della scientifica”

Il Caso Pantani si arricchisce di un nuovo inquietante capitolo. Nell’ambito dell’indagine per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine, che la Procura di Trento sta portando avanti da diversi mesi, negli scorsi giorni sono state ascoltate numerose persone informate sui fatti relativi al famigerato controllo anti-doping che portò all’esclusione del Pirata dal Giro d’Italia 1999, ma due di queste testimonianze hanno riguardato anche la morte del campione, avvenuta al residence “Le Rose” di Rimini il 14 febbraio 2004. Secondo quanto riferito da quelli che all’epoca erano due operatori della polizia scientifica, altre persone entrarono nella stanza dove fu trovato il corpo di Pantani prima che potessero essere fatti i rilievi necessari in questi casi.

Il fatto, che era già emerso pochi mesi dopo il decesso del Pirata ed è riportato anche nella relazione della Commissione parlamentare antimafia del 2022, è stato quindi confermato da queste due persone, alle quali fu data disposizione di attendere, fuori dalla stanza, il via libera prima di poter effettuare i rilevamenti sulla scena, che dunque potrebbe essere stata contaminata. In particolare, secondo quanto riporta l’Ansa, uno dei due agenti, l’allora assistente capo della Polizia scientifica Maria Teresa Bisogni, constatò l’incoerenza della direttiva “in quanto, sulla scena del fatto su cui si indaga, per primi dovrebbero entrare gli operatori della scientifica opportunamente attrezzati con calzari, guanti e tute”.

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